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Il bambino e la bambina appena nati, e per tutto il tempo della loro infanzia (e spesso anche dopo),  hanno bisogno di essere nutriti ed hanno bisogno di essere amati.

Cioè di essere nutriti nel corpo ed essere nutriti, ad un livello molto più profondo,  nella loro psiche da un “oggetto” , misterioso quanto mai altri, un "oggetto" , un sentimento che si chiama “amore”.

Indefinibile, istintivo ,assolutamente spontaneo , inimitabile.

Con diversi succedanei di intensità via via decrescenti.*

 Fino alla famiglia anaffettiva la quale, a causa di importanti complessi di castrazione paterni e materni,  è incapace di dare non dico amore ma nemmeno affetto.

Cosa apprende istintivamente la coscienza dei bambini che nascono in siffatte famiglie?.

La loro coscienza apprende che esiste un conflitto tra il proprio bisogno istintuale di essere amati , di ricevere amore , e l’impossibilità di ottenerlo.

Conflitto che nell’adulto gli impedirà , senza che nessuno capisca  il perché , il soddisfacimento di taluni bisogni che incappino in quel conflitto.

E sarà  l’individuo stesso , il quale di soddisfare taluni  bisogni , pur elementari, ha terribile necessità,  a porre in atto comportamenti inconsapevoli che ne rendono impossibile il soddisfacimento.**

E si manifesta così l’antico bisogno di amore dell’essere umano e l’impossibilità del suo soddisfacimento data l’incapacità dei genitori di esprimere e manifestare quel sentimento.

Genitori che a loro volta nella loro infanzia hanno vissuto analoga deprivazione  e non possono fare altro che imporla e farla rivivere anche ai loro figli.

(*) Si potrebbero tentare delle spiegazioni scientifiche tra la capacità di amare e processi profondissimi della nostra materia .Ma sarebbe un immiserire qualcosa di inspiegabile.

(**) Con l’inevitabile ricerca di succedanei emulativi che possano soddisfare quei bisogni elementari mai  soddisfatti.

 

 

 

 

 


 

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