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Certamente  Biancaneve non sapeva e non poteva sapere che la mela che la strega le offriva in dono fosse avvelenata.

Ed inconsapevole di tutto l’aveva accettata.

E mal gliene incolse.

Nessun bambino, nessuna bambina potrebbe rifiutare il dono avvelenato che i propri sfortunati genitori, che a loro volta quel dono avvelenato nella loro infanzia avevano ricevuto, gli hanno donato subito dopo la loro nascita e nel corso di tutta l’infanzia e l’adolescenza.

Nessuno poteva sapere, nessuno poteva immaginare.

Eppure in molti paesi di culture antiche di quel dono avvelenato c’è traccia nella memoria collettiva.

E quando un parente o un amico ti chiede in prestito un coltello, una forbice o un ago si richiede ad esso di pagarlo.

Una cifra magari simbolica pur di evitare di regalare quel dono tagliente, quel dono puntuto evocativo di tagli. di resezione, di distacchi.

E proprio per evitare di regalare quel “dono avvelenato” si chiede all’altro una cifra simbolica che sancisca non un regalo ma una vendita.

In quanto quel “dono avvelenato” ,così tagliente e  puntuto, se effettivamente donato  potrebbe in futuro rompere una amicizia, spezzare una parentela.

Superstizioni si dirà.

No!.

Mitologia invece, che metadice di cose molto profonde mai giunte alla coscienza e da dove, da quelle profondità oscure della psiche in quella mitologia metadicono.

Come tutte le altre mitologie che di quel luogo profondo ed oscuro metadicono e rivelano.

                                          (scritto il 30/12/23)

 

 

 

 

 

 


 

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