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Giovanni F. è un noto psicoanalista .Studio in centro , massiccio divano in pelle pregiata con il logo Frau in bella evidenza, numerosi attestati di pregio alle pareti.E’ incazzato perché il dott. Dino R. sostiene che un certo simbolo , il simbolo TT rappresenta il significato “i23” mentre invece lui ha capito, nel corso della sua analisi didattica, che significava “g345”.

Anche il dott. Dino  R. è un noto professionista con studio in centro.Non usa il divano ma una imponente scrivania in legno di noce davanti alla quale fa sedere i suoi pazienti. Imponente libreria dietro alle sue spalle con tutti i libri giusti con copertine eleganti tutte nello stesso stile. Le pareti sono tappezzate con una carta da parati che riproduce enormi alberi di chissà quale foresta (Forse una nemmeno tanto discreta  allusione al suo grande fallo cioè alla sua grande capacità di capire  ? Chissà.).

La discussione è animata e si intromette improvvidamente un terzo individuo K. che timidamente sostiene che secondo lui il famoso simbolo TT significa in realtà “h231”.

Suscitando le reazioni risentite dei due noti psicoanalisti questa volta d’accordo nel dare addosso all’incauto e sprovveduto K..

Il fatto è che hanno ragione tutti e tre ed hanno torto tutti e tre e la cosa non è paradossale.

L’interpretazione intuitiva dei sogni e dei simboli (il cercare di interpretarli razionalmente è fatica sprecata, non muta alcunché ed equivale ad una sega mentale) , cioè l’interpretazione che sboccia spontanea alla coscienza dopo un sotterraneo processo di misteriosa elaborazione della coscienza stessa , dipende da molte cose ma soprattutto dal livello di sviluppo della funzione intuitiva di colui che interpreta.

Si richiama qui tanto per esemplificare il processo di sviluppo dell’altra intelligenza , la funzione razionale, della quale i vari sistemi scolastici molto si occupano per aiutarne lo sviluppo.

Tornando al discorso: Ciascun interprete, ogni volta che  capisce qualcosa intuitivamente,  sa ,ripeto SA, di avere trovato una verità.

Sa di avere trovato una vera e propria verità rivelata.

Ma è una verità solo per lui, è solo un suo personalissimo convincimento prodotto dall’improvviso flash generato dalla sua intuitività.

La sua amica che cerca di interpretare lo stesso sogno ed è giunta ad un comprensione diversa  si accapiglia con lui difendendo a spada la sua diversa verità.

Come i signori all’inizio del racconto.

I simboli onirici vengono raccattati dalla funzione onirica nel magazzino delle esperienze individuali , spesso lontane o lontanissime,  e su questi simboli notturni l’elaborazione intuitiva fa il suo misterioso lavoro fino a scodellare il significato “giusto”.

Giusto per colui che interpreta , giusto per il momento in cui interpreta, giusto per l’esperienza di interpretazione che ha fin lì accumulata.

Sbagliata il giorno dopo, ancora più sbagliata una settimana dopo.

Sbagliatissima per l’altro che cerca di interpretare lo stesso simbolo.

Inutile accapigliarsi.

Ciascuno interpreti per sé e cerchi di sviluppare le proprie capacità intuitive continuando ad interpretare ,  sbagliare , a riprovare ed a sbagliare ancora .

L’errore è creativo.

E se si interpreta il sogno dell’altro tenere per sé l’interpretazione (tanto alla coscienza dell’altro essa arriverà comunque e là genererà il necessario mutamento) e lasciare molto spazio agli sforzi del sognatore.

I quali a loro volta sveleranno altro interessante materiale di analisi.

 

 

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