E’ la mitologia incrollabile e consolatoria dell’individuo dissociato.
Egli crede che le sue scelte e le sue azioni siano il prodotto della sua volontà, del suo libero arbitrio appunto, mentre esse sono in gran parte il risultato di coazioni a ripetere che gli sono del tutto inconsce.
Egli crede di avere scelto ed invece egli è stato costretto a scegliere e a scegliere in quella specifica direzione .
Non c’è nessun complotto da pare di nessun misterioso potere occulto.
Tutto dipende dalla condizione psichica così come impostagli nel corso dell’imprinting infantile.
Il “complotto” che lo spinge coattivamente in una direzione piuttosto che in un’altra non è “fuori” ma è ben dentro la sua coscienza e dentro il suo stesso inconscio .
Egli fa , e non può fare diversamente, ciò che i costrutti devianti della sua coscienza gli impongono di fare o gli impongono di non fare.
Il tutto sotto il benevolo manto della sua incapacità di capire (frutto essa pure di quello stato psichico) e della sua incoscienza.