.
Si prosegue qui il tentativo di interpretazione del complesso romanzo di Stefano D’Arrigo “Horcynus Orca”.
In sintesi:
- Ciccina Circè la traghettatrice di ‘Ndria da una sponda all’altra dello stretto di Mesina: Ciccina Circè la traghettatrice (Insieme contenuto inconscio da integrare e rappresentazione simbolica della funzione intuizione strumento principale ed essenziale del processo:ovvero insieme Anima e funzione intuizione);
- Sirene: Da loro nascono le femminote e le fere .L’indifferenziato che si differenzia e si trasforma perciò:
- nelle femminote (le traghettatrici di sale) cioè i contenuti significativi dell’inconscio (i traghettatori di sapienza) destinati alla coscienza tra le quali Ciccina Circè la traghettatrice di ‘Ndria (che con essa si congiunge carnalmente):;
- nelle fere ,costrutti di protesi nella coscienza (cibo pestilenziale per i pescatori) le quali castrano scodandola la grande fera;
- detto in altro modo: la psiche indifferenziata che si differenzia in inconscio e coscienza dissociata;
- La barca pizzuta di Ciccina Circè con la sua campanella che suona ad ogni cambio di corrente:con riferimento alla funzione intuizione ed all’insight improvviso (vedi anche la bricka con il sonaglio in “Anime morte” di N.V. Gogol. e nel “Compratore di anime morte” dello stesso di S. D’Arrigo).