Cioè una rappresentazione simbolica di qualcosa.
Anziché cercare di interpretarne il senso, il significato psichico che esso veicola di solito lo si legge letteralmente e da questa lettura
 “orizzontale” nasce il cosiddetto Complesso di Edipo.
Il figlio desidera la madre ecc. ecc.
Sono possibili di quel mito e sul suo significato e sulle sue ricadute in termini di psicoanalisi altre possibili interpretazioni.
Parliamo della terapia analitica.
L’analista mette non solo la sua consapevolezza ma tutto sé stesso, la sua coscienza ed il suo inconscio, a disposizione del suo paziente.
Quando insorge il transfert la sua psiche fa da ponte , da by pass , rispetto ai contenuti veicolati dal paziente la cui coscienza non è in 
grado di accogliere a causa di blocchi e  resistenze consolidate.
La sua comunicazione (particolarmente i suoi sogni) va alla psiche dell’analista e quest’ultimo restituisce  , in forma “potabile”, questa 
comunicazione sia a livello  cosciente sia a livello subliminale alla coscienza ed all’inconscio del suo paziente.
E la terapia va avanti.
Torniamo al bambino.
Alla nascita la sua coscienza è una pagina bianca. In quanto priva di informazioni è meno di una pagina bianca ,non è nemmeno una 
coscienza ma solo un insieme di neuroni in un cervello che si sta ancora sviluppando.
Ma l’inconscio è vivo, sono vivi tutti i suoi istinti e fortissimamente motivati verso la crescita psichica.
Esattamente come ogni cellula del piccolo corpicino..
E comincia a suo modo a comunicare all’ambiente, in molti modi possibili,  della sua esistenza e dei suoi contenuti.
Lo scopo è ovvio.
L’inconscio vuole portare alla nascente coscienza del bambino i propri contenuti allo scopo di innescare ivi il processo di crescita.
Ma non c’è ancora una coscienza che quei contenuti possa accogliere.
Ma nel caso del bambino c’è là pronta la coscienza della madre (o nel caso della bambina la coscienza del padre).
In un processo normale quei contenuti raggiungerebbero  la coscienza della madre (la penetrerebbero, Aaah,ecco !!!)  e grazie all’intenso
 transfert , al forte legame affettivo, diventerebbero informazioni strutturanti per la coscienza del bambino.
Inizierebbero cioè a costruire nel bambino una piccola nuova coscienza del Sé : L’inizio del processo di crescita psichica.
Ma cosa succede se la coscienza materna o paterna sono schermati rispetto ai contenuti del loro  stesso inconscio ?
Succederà che saranno schermati anche nei confronti dei contenuti dell’inconscio del bambino.
E quindi quelle coscienze , il famoso ambiente parentale infantile , dichiarerà la propria ostilità a quei contenuti rifiutandoli con le stesse 
modalità con le  quali di solito opera rispetto ai contenuti dell’inconscio dell’adulto: rimuovendo, censurando, castrando. 
E inoltre qualsiasi comportamento del bambino che fosse rappresentazione di quei contenuti verrebbe punito, escluso,  emarginato, 
colpevolizzato cioè rimosso, censurato, castrato.
Da qui l’inizio non di una coscienza del Sé ma l’inizio di un nuovo complesso di castrazione che renderà il bambino o la bambina dissociata
 da sé.
Se non peggio.

 

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