Di questa parte della coscienza non mi pare si parli in letteratura (probabilmente per mia ignoranza)lo. Recentemente la neurologia ha scoperto i neuroni a specchio che con ogni probabilità sono la base a livello neuronale di quella struttura psichica.
La coscienza a specchio percepisce attraverso i sensi e solo attraverso essi. Costruisce modelli della realtà sensibile che consentono all’individuo la percezione di quella realtà, la cosiddetta realtà 1.
A questo momento considero la coscienza a specchio una mia invenzione concettuale e intuitiva che non oso chiamare scoperta.
Nel corso di un processo di crescita l’individuo si trova ad agire nella realtà molte cose .
Questi agiti sono costruzioni rappresentative cioè simboliche ma sono anche comunicazione.
Essi comunicano con la coscienza a specchio e ,se accompagnati da un processo di crescita che muta continuamente la restante coscienza , essi mutano la coscienza a specchio.
In quanto l’unico modo per accedere a tale parte della coscienza è attraverso la realtà sensibile.
Faccio un esempio .Se un individuo grazie alla terapia sta mutando la propria coscienza può sentire il forte bisogno di ristrutturare la propria abitazione e perciò agisce di conseguenza.
Muta dentro e muta fuori e quest’ultimo mutamento opera a sua volta mutamenti nella coscienza a specchio in sincronicità con i mutamenti che la terapia sta operando nella restante parte della coscienza.
Esistono perciò nella psiche umana due tipologie di coscienza: la coscienza vera e propria e la coscienza a specchio.
E’ opportuno sottolineare che il solo agire cioè costruire strutture rappresentative nella realtà sotto la spinta del bisogno e senza il parallelo supporto della terapia o della continua interpretazione dei propri simboli onirici è azione sterile e senza frutto.
E’ solo un agire e basta.
La coscienza a specchio è nell’infanzia una delle “porte d’ingresso” dell’imprinting infantile che la comunicazione dell’ambito parentale infantile struttura nella psiche del bambino.