Che tristo paese
è diventato questo
dove si vorrebbe vietare
agli uccelli di migrare.
E così lo stupore del nuovo.
Dove si alzano reti
per impedire alle farfalle
di andare libere nei cieli.
E così la loro meraviglia.
Che tristo paese
è questo
dove il povero è disturbo
e l’affamato un nemico.
Che trista mente
è la nostra
che nega agli altri
ciò che ,
senza saperlo,
nega in noi stessi.
Trista mente
che odia nell’altro
ciò che odia in noi.
Ciò è malanno vero
e non del corpo,
è malattia vera,
e non della società,
ma dell’animo.