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Nel romanzo Horcynus Orca c’è un protagonista assoluto che non parla ma attraversa e si fa sentire forte e chiaro , in molti modi, l’intero romanzo.
Questo protagonista è lo stretto di Messina.
Lo stretto divide e congiunge insieme la costa calabra di Scilla e la costa siciliana di Cariddi,
Non è mare aperto ma mare tra due terre le quali attraverso di esso si guardano e si scrutano.
Il grande e terribile conflitto della guerra ha distrutto i tanti ferry boat, nonché le altre imbarcazioni, che consentivano l’attraversamento dello stretto e che ora perciò da mare di congiunzione tra due terre è diventato mare di perenne divisione.
Ciò ha lasciato nella disperazione le femminote per le quali l’attraversamento dello stretto era ragione di vita e di commerci, lascia nello sconforto ‘Ndria che vorrebbe tornare a casa nonché i tanti soldati reduce dalla guerra che essi pure vorrebbero traversarlo seguendo ‘Ndria .
Lascia nella disperazione il reduce Boccadopa, il quale in guerra ha perso una gamba (uomo simbolo esso dell’uomo solo razionale e dissociato da sé) che ancora difende accanitamente il fascismo che della sua e delle altre devastazioni è stato responsabile.
Lascia nella disperazione Sasà Liconti , il pretino che ha abbandonato la tonaca lasciando nella disperazione la madre e la sorella, il quale con la sua misteriosa fotografia (un disperato amore femminile , un disperato amore omosessuale ?) esso pure vorrebbe traversare lo stretto.
Il mare dello stretto è infestato dalle fere le quali con il loro fetore e le loro ossa spolpate già infestano la terra e con il loro esistere anche le acque dello stretto.
Lo stretto di Messina nel romanzo che unisce ma che ora divide rappresenta nel romanzo ciò che una volta veniva definito il preconscio ma che ora si può definire la coscienza cognitiva, luogo psichico di congiunzione tra inconscio e coscienza percettiva, ove essa accetti ed integri in sé i contenuti dell’inconscio stesso ma luogo di perenne divisione ove essa sia infestata, a causa della condizione dissociativa, dalle tante protesi del falso sé.
Stato dissociativo dovuto alla impossibilità di “attraversare lo stretto” dato che i mezzi che a ciò sarebbero potuto servire (la funzione intuizione , Anima “i traghetti”) dal terribile conflitto ,in questo caso intrapsichico, sono stati distrutti e resi inservibili.
‘Ndria , l’eroe del romanzo , riuscirà ad attraversare lo Stretto grazie alla “barca pizzuta” costruita dalla femminota Ciccina Circè.
Come a dire che Anima è lo strumento psichico che dapprima fornisce alla coscienza lo strumento essenziale per l’attraversamento (cioè la funzione intuizione “la barca pizzuta”) del varco tra inconscio e coscienza e poi grazie a ciò consente l’attraversamento del Sé (‘Ndria) .