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Nel codice genetico di ogni individuo , da qualche parte di quell’elica misteriosa , c’è un progetto di crescita fisica e c’è un progetto di crescita psichica.

Al momento della fecondazione dell’ovulo il progetto di crescita fisica diventa operativo e parte.

Al momento della nascita, più o meno, diventa invece operativo il progetto di crescita psichica.

Le prime informazioni relativa a quel progetto di crescita passano dal codice genetico in un altro “luogo” che chiamiamo inconscio.

Qui ciò che a livello di codice genetico era solo una informazione, la quale definiva un piccolo aspetto del Sé dell’individuo, diventa un’altra cosa:diventa informazione energizzata.

La funzione onirica “legge” questo oggetto energizzato sotto forma di simbolo e lo propone alla coscienza.

Quell’oggetto energizzato è probabilmente un oggetto quantistico che vibra o ruota o non so cosa diavolo altro faccia in tutti gli stati quantici possibili.

Una condizione caotica che cerca remissione, che cerca ordine e pace nella coscienza.

Se la funzione intuizione della coscienza riesce a trasformare quel diavoletto incazzoso in significato esso finalmente raggiunge il luogo che gli è geneticamente destinato nella coscienza e ivi si acquieta.

Un oggetto , che prima era in ogni stato quantico possibile, “collassa” perciò , grazie alla interpretazione del simbolo, in uno stato quantico ben preciso e si pacifica: un piccolo puzzle della immagine del Sé ha trovato nella coscienza la sua allocazione.

E la cosa continua o potrebbe continuare fino a che l’intera immagine del Sé dell’individuo è allocata nella coscienza .

Il che dovrebbe avvenire in un lasso di tempo che va dalla nascita fino a circa 18 o 20 anni.

A quel punto la coscienza dell’individuo è finalmente adulta ed è in grado di  riconoscere la reale natura di quell’individuo.

Se invece il processo di crescita psichica viene bloccato sul nascere o quasi tutta quella  massa di diavoletti impazziti continua far casino nell’inconscio, nella psiche e nel soma dell’individuo.

Non solo.

A quel casino, che  aumenta di intensità e di potenza energetica giorno dopo giorno, anno dopo anno, si aggiunge ciò che quella coscienza rimuove per difendersi da danni maggiori.

Ogni esperienza dolorosa o inappropriata viene rimossa e diventa essa pure un diavoletto impazzito.

In un piccolo saggio precedente ho usato una metafora molto superficiale e piuttosto lubrica  per definire questa condizione nell’inconscio. Metafora che qui ripropongo (senza vergogna !!): Ciascun diavoletto energizzato è come una ventola che gira vorticosamente schizzando merda (sintomi, patologie, nevrosi, psicopatie, crimini, omicidi, dolore, sofferenza , ecc.) dappertutto.

Ed ovviamente  “aglio  fravaglio fattura ca non quaglia” non serve a un accidente.

In sostanza , tanto per usare un’altra metafora, l’inconscio dell’individuo dissociato è il suo potente motore del bene e del male.

Sta all’ego , sapendo cosa ribolle sotto il suo pavimento, scegliere se lasciare le cose come stanno e subirne e viverne tutte le conseguenze o assumere su di sé la responsabilità della propria vita e diventare  un individuo adulto crescendo anche psichicamente.

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