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Parrebbe potersi sostenere che esistono DUE modalità di funzionamento del cervello sia che esso appartenga alla specie umana sia che appartenga a qualsiasi altra specie vivente.

Una modalità di funzionamento è quello che si potrebbe definire di tipo “Ensteiniano” cioè “LENTO”  nella quale la comunicazione neuronale avviene in modalità neurologica cioè  grazie agli assoni ecc..

Una modalità di comunicazione ed elaborazione delle informazioni  di tipo INTERNEURONALE , ogni volta spazialmente limitata, nel quale la velocità limite è la velocità della luce.

E’ la modalità di funzionamento consueta dei cervelli degli individui la cui coscienza è completamente dissociata dal suo Sé.

Quindi una modalità di funzionamento tipicamente “umana” la quale ha reso possibile “per necessità” un notevole sviluppo della funzione razionale.

L’altra modalità di funzionamento è tipica dei cervelli di tutte le specie viventi, con l’eccezione di gran parte dei cervelli umani, eccezione dovuta alla condizione psichica diffusa della quale si è prima accennato.

Questa modalità di funzionamento che potremmo definire  di tipo “Penrose/Hameroff” è una modalità di funzionamento quantistico nella quale la comunicazione delle informazioni e la loro elaborazione, relativamente ogni volta all’intero cervello,  avviene in modalità “veloce” con comunicazione di tipo INTRANEURONALE (microtubuli, ecc.)* .

Se l’entanglement quantistico (comunicazione tra elettroni della stessa coppia , effetto tunnel, ecc.) ci ha insegnato qualcosa ciò significa che la comunicazione tra neuroni e la elaborazione delle informazioni avviene a velocità incomparabilmente superiori a quella della  luce.

Ciò significa che il cervello di qualunque individuo appartenente a qualunque specie che non abbia subito gli attacchi dissocianti (come succede nella infanzia degli individui della  specie umana in un certo numero di casi) funziona anche come  un computer di tipo  quantistico milioni e milioni di volte più efficiente di qualsiasi altro tipo di computer esistente sulla faccia della terra.

Un computer biologico che ha assicurato  nientepòpòdimenoche la sopravvivenza della vita sul Pianeta da centinaia di milioni di anni a questa parte per milioni di specie e miliardi e miliardi di individui.

Una quisqulia si direbbe !.

A causa della condizione di dissociazione psichica diffusa e della conseguente impossibilità del cervello umano di attivare la modalità di funzionamento quantistico del tipo “Penrose / Hamiroff” quel cervello riesce malamente , molto malamente , ad assicurare il benessere fisico e psichico degli umani con molte problematicità relativamente al futuro della specie.

Questa modalità di funzionamento quantistico e la sottostante modalità di comunicazione intraneuronale è con ogni probabilità il supporto che attiva i fenomeni di sincronicità e che sostiene inoltre  le forme di comunicazioni transferali e controtransferali.

Ciò potrebbe significare che quando nel corso di un processo di crescita psichica il soggetto riesce quanto meno a notare e ad  osservare , se non a capire,  il suo primo  fenomeno di sincronicità (**) è il segno che la sua coscienza comincia in una qualche misura a superare la  condizione dissociativa e si comincia a connettere con il suo inconscio e con il suo Sé ed inoltre che il suo cervello sta cominciando a funzionare in modalità quantistica.

S. Freud non ha mai osservato nè riferito di suoi  fenomeni di sincronicità.

C.G. Jung ne ha osservato parecchi, ne ha riferito e ha cercato  di capirli.

Ciascuno tiri a suo modo le conclusioni.

 

(*) Per inciso se il modello di funzionamento quantistico "Penrose/Hamitoff"  potesse essere in qualche modo confermato esso non sarebbe comunque  osservabile dalle strumentazione delle neuroscienze. Ciò in quanto a causa delle dimensioni della materia elementare qualsiasi osservazione strumentale farebbe collassare la funzione d'onda. Chissà forse un giorno le neuroscienze dovranno utilizzare la psicoanalisi per capire di più circa il funzionamento del cervello.

(**) Tanto per la cronaca personalmente ho notato ed osservato il mio primo fenomeno di sincronicità nel corso dell’anno 2001 (dopo circa  due anni dall’inizio della autoanalisi).Aprendo al mattino il balcone della mia abitazione notavo sul tappetino un piccolo calabrone dorato rovesciato sul dorso. L’ho rimesso in piedi ed è volato via. Solo dopo qualche mese  ho intuito  che questo incontro  significava che la libido aveva cominciato ad attingere la coscienza. Dopo qualche tempo ho letto in un testo di Jung che anche lui aveva ricevuto una “visita” da parte di un calabrone dorato nel corso di una terapia. Il piccolo insetto ripetutamente batteva sul vetro della finestra del suo studio attirando la sua attenzione e contribuendo a fargli comprendere il sogno di una sua paziente .

 

 

 

 


 

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