L’analisi dell’altro , attraverso il dialogo e l’interpretazione dei suoi sogni (ed anche dei propri sogni che talora riguardano appunto l’altro), si può configurare come un (purtroppo) lungo periodo di addestramento della intelligenza razionale ma soprattutto della intelligenza intuitiva del soggetto in analisi.

Un periodo di addestramento che si configura come una forma di “disciplina delle intelligenze”  nel corso del quale la coscienza dell’individuo  sviluppa schemi strutturali diversi da quello asfittico che di fatto lo ha portato in analisi.

Nuovi schemi strutturali grazie ai quali partendo dal plafond di informazioni forniti dal suo inconscio il soggetto non può, grazie a quei nuovi schemi di pensiero, che giungere a conclusioni logiche e concettuali molto simili rispetto a quelli conquistati in consapevolezza dal suo analista.

In fondo per ogni scuola di psicoanalisi esiste una sola teoria complessiva.

 

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