L'ho detto diverse volte: Non sono uno psicoanalista, non ho nessuna diavoleria legale per potere esercitare questa professione e non sono intenzionato ad esercitarla.
Mi pare, se non sbaglio, che anche un altro che scriveva psicoanalisi, J. Hillmann quello della ghianda e della quercia, scriveva di psicoanalisi, a sua misura, ma non faceva terapie.
Per quanto mi riguarda il livello di consapevolezza raggiunto fin qui mi consente INTUITIVAMENTE di capire i sogni transferali e, grazie al controtransfert assolutamente SPONTANEO, di dare un beneficio, GRATIS*, al mio interlocutore.
Chiunque esso sia.
Non posso fare alcunchè di volontario né nel caso della insorgenza del transfert e meno che mai nella “produzione“ del controtransfert.
Relativamente al quale posso solo osservarne gli effetti mutageni quando si manifesta un successivo sogno transferale o nel comportamento dello stesso soggetto.
Fare psicoanalisi NON ORTODOSSA in questo modo è comunque identica cosa di fare psicoanalisi nel modo ortodosso.
Si ha sempre a che fare con interlocutori, maschi e femmine apparentemente adulte, che in realtà sono dei bambini terrorizzati dal loro Sè (cioè DA SÈ STESSI!!!), esattamente come alle loro coscienze ha IMPOSTO l’imprinting infantile.
Terrorizzati, e coscientemente o inconsciamente sofferenti.
Il che vuol dire, se inconsciamente sofferenti, che a breve, a medio o a lungo termine qualche patologia porterà alla loro percezione quella sofferenza.
Di solito si va dallo psicoanalista a causa di qualche sintomo disturbante od inibente.
Talora per qualche disturbo sessuale che è il sintomo TERMINALE rappresentativo quando l'intera sequenza delle informazioni genetiche del proprio Sè è completamente castrate dalla coscienza.
Sintomo questo che spesso vuol dire che informazioni genetiche del proprio Sè non hanno potuto transitare, a causa della castrazione primaria dell'imprinting, dal DNA all'inconscio.
Informazioni che “LAGGIÙ” vengono continuamente energizzate dal procedere genetico di un processo di crescita bloccato**.
Ed il fatto che nei cosiddetti "normali" *** il sesso funzioni in modo più o meno soddisfacente non significa granché.
Significa solo che un adattamento secondario più o meno ben riuscito lo fa funzionare in qualche modo.
Per quanto riguarda tutto il resto la condizione psichica dissociativa è esattamente identica di quelli che vanno dallo psicoanalista manifestando qualche sintomo nevrotico.
Ed aggiungerei anche di quelli, ben più sfortunati, residenti nei manicomi:I ricoverati intendo.
Anche se anche gli altri che ivi lavorano di solito non si distinguono granchè dagli altri individui che dal manicomio vivono fuori.
Stesse identiche condizioni di patologia mentale che si rende manifesta, a causa di un adattamento secondario ben riuscito o disastroso, con sintomi diversi.
La sessualità più o meno funzionante MASCHERA ED OCCULTA la condizione psichica patologica che prima o poi renderà il conto all'individuo.
(*) Scrivo ciò a beneficio delle pressocchè INUTILI (almeno per come funzionano ora) scuole di psicoanalisi, ove avessero intenzione di denunziarmi per esercizio abusivo di professione.
Che, come ho detto, NON esercito.
(**) Questa condizione psichica estrema è una di quelle che più facilmente degenera in patologie oncologiche.
(***) Tanto "normali" che a volte, e succede sempre più spesso, che qualcuno di costoro ammazza la moglie o qualche altro innocente.
O scatena, se può, qualche guerra.
(scritto il 04/11/24)