Nelle terapie ortodosse la condizione MINIMA per fare terapia e che il paziente sia in grado di comunicare verbalmente.
In quelle non ortodosse, ma questo è da sperimentare sul campo, quella condizione minima forse non è necessaria.
In quanto ad operare terapeuticamente, una volta raggiunto il contatto di comunicazione tra inconscio MARTORIATO ed inconscio liberato, sarà il transfert ed il controtransfert.
Ripeto da sperimentare.
Soprattutto con i bambini autistici o particolarmente sfortunati (tipo sordociechi), purché privi di lesioni cerebrali.
Insieme ad una terapia analitica "parallela" con i relativi genitori.
(scritto il 04/11/24)