Si č osservato nel corso della autoanalisi che talora una qualche dolenzia trovava remissione quando si riusciva a prendere coscienza di un qualche significato onirico del Sč.

Era allora possibile che l'integrazione nella coscienza di quella informazione implicasse l'inertizzazione dell'effetto negativo (la specifica dolenzia) che la corrispondente falsa informazione (a sua volta inertizzata e “proiettata” in senso quantistico  in un qualche fenomeno di sincronicitā) che quella presa di coscienza aveva attivato.

Come se la falsa informazione del falso sč ed il suo effetto "patologico" (nel limite in questi casi  di quella dolenzia) fossero due facce dello stesso meccanismo.

Nel corso della meditazione si č osservato un fenomeno simile.

Tanto pių la meditazione placa la coscienza tanto pių una qualche dolenzia "sprofonda" in essa e si placa.

Ancora come se alla integrazione spontanea e (questa volta inconsapevole) di un qualche contenuto del Sč, determinata dall'abbassamento del livello di coscienza, corrispondesse l'inertizzazione della falsa informazione che aveva indotto la dolenzia.   

           (scritto il 05/11/24)

 

 

 

 

 

 


 

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