“Il sognatore è in cima ad una specie di colle, di dosso che si affaccia su due versanti. Pesca con una lunghissima lenza lanciandola su uno dei due versanti di questo dosso.Dopo decide di pescare lungo l’altro versante e stavolta monta sulla lenza un amo che sceglie da una scatoletta e pensa come debba fare per continuare la pesca da quella parte. Sia da un lato di un versante sia dall’altro non c’è acqua ma solo i due versanti in discesa ai due lati del dosso.Lo raggiunge per la seconda volta un ragazzino e gli chiede dove sia stato dato che non lo aveva più visto.Il sognatore risponde che egli è sempre stato lì.”
Dopotutto il buon vecchio Jung aveva ancora una volta ragione. L’ego è al centro della psiche umana e si colloca tra l’inconscio (ormai liberato) e la coscienza.
Il ragazzino rappresenta il sogno stesso e l’amo la percezione sensoriale del sognatore.