Ormai si è capito , l’ho scritto e riscritto, ma insomma i genitori , tutti o quasi tutti, infliggono (senza volerlo, senza saperlo, 
inconsapevolmente e pur dando, quando va bene,  tutto l’amore di cui sono capaci) ai loro figli ferite terribili, in alcuni casi persino 
mortali.
La più terribile di quelle ferite è l’impedire, a causa della loro condizione psichica (della quale sono anche di essa incolpevoli avendola 
ricevuta nella loro infanzia, a loro volta, dal loro ambiente parentale)  alla psiche dei loro figli di sviluppare una normale crescita psichica 
consentendo ad essa di attingere dai contenuti dell’inconscio dei loro bambini e del loro personalissimo ed individualissimo Sé.
Detto questo possiamo archiviare e passare oltre.
Ma l’adulto che ha ricevuto quelle ferite che fa ?
Egli ha fatto sue (inconsapevolmente) quelle ferite nonché i costrutti castranti , che quelle ferite hanno inferto, così come gli sono stati imposti 
nella sua infanzia.
Li ha fatto sue facendoli sprofondare nel proprio inconscio e perciò “eternizzandoli”.
Non poteva farci nulla da bambino,  allora non poteva che essere vittima incolpevole ed innocente e subire.
Ma, ripeto,  l’adulto che ha ricevuto quelle ferite che fa ?.
Egli diventa ora causa e responsabile della propria vita, delle proprie nevrosi o peggio, delle proprie patologie che dalla propria condizione
 psichica in un modo o nell’altro derivano.
Tutto ciò è cosa sua.
E di essa deve farsi responsabile, di ciò egli deve farsi carico.
E a causa di quella condizione psichica, che è ora sua e solo sua ,  ora deve assumersi, è costretto ad assumersi , volente o nolente, la 
responsabilità della propria vita , della propria esistenza tutta.
Si sa, quando la strada  diventa sempre più in salita, quando essa diventa pietrosa ed irta di spine, quando tremendi ostacoli si frappongono
 dolorosamente all’avanzare, la risposta è la terapia analitica.
E quando essa farà ripartire (finalmente !) il processo di crescita a suo tempo bloccato alla fine del percorso , quando ci si renderà conto , 
una volta diventati psichicamente adulti, che per anni noi, e non altri, ciascuno di noi si è imposto il fardello pesantissimo della propria infanzia 
 che ci ha  tormentato, torturato in molti modi diversi, che ci inflitto sofferenze talora terribili.
Noi e non altri.
Ci siamo imposti quel fardello  lo abbiamo tenuto, noi sempre noi e non altri, con le nostre forze psichiche vivo ed attivo nel tormento che 
ogni ora, ogni giorno , ogni notte esso ci infliggeva.
Viene allora il bisogno di perdonarsi per tutto ciò.
Si, tutto quello strazio da adulti ce lo siamo imposti da soli ,incolpevolmente, inconsapevolmente, senza sapere un accidente.
Ma ce lo siamo imposti, ce lo siamo inflitto, da soli.

E di questo, da soli qui ed ora, dobbiamo profondamente perdonarci.

.
 

 

Torna alla home page    Torna all'indice Settembre  2015