La mancata integrazione nel corso dell’imprinting infantile dei contenuti dell’inconscio, indispensabili per una normale crescita psichica, porta con sé per l’individuo una quantità di sofferenze e di dolore dal quale la coscienza infantile in corso di formazione si difende sempre più intensamente al fine di salvaguardare la propria integrità.
Queste difese nel corso della terapia analitica si manifestano come resistenze di varia natura in quanto le difese contro il dolore sono attive proprio contro i contenuti inconsci che potrebbero “curare” la coscienza dissociata.
La durata della terapia analitica ed il suo lento processo di integrazione dei contenuti inconsci insieme al contestuale ampliamento della coscienza con un conseguente suo rafforzamento tendono anche a far integrare lentamente il cumulo di dolore sepolto nell’inconscio.
Le difese dell’ego hanno invece una funzione diversa.
L’ego esiste anche in base al livello di autostima che la coscienza consente all’individuo.
Le difese dell’ego proteggono tra le altre cose quel livello di autostima vissuto come elemento fondante e fondativo dell’esistenza stessa dell’ego.
Esse difendono l’ego dalle ferite e dalle frustrazioni profonde che la realtà tende a portare nei suoi confronti, ferite e frustrazioni che, nel caso di coscienze dissociate e perciò prive di opportune difese nei confronti delle intrusioni di realtà, possono essere frequenti nella vita dell’individuo.