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La castrazione operata sugli animali inconsapevoli ha la funzione di impedire loro che si possano riprodurre indiscriminatamente.
E viene applicata di consueto sugli animali domestici.
La castrazione psichica nei confronti dei bambini e delle bambine ha la stessa funzione.
Non di impedire che gli stessi bambini e bambine da adulti possano riprodursi (benché la castrazione psichica possa indurre sintomatologie sessuali anche severe) ma bensì di impedire una completa crescita psichica nel bambino/a e nell’adolescente, crescita che lo conduca fino alla integrazione nella sua coscienza della immagine del proprio Sé, al riconoscimento ed alla accettazione della propria reale natura.
Se ciò dovesse avvenire quell’individuo diventerebbe , suo malgrado ed inconsapevolmente , una sorta di modello psichico il quale, attraverso i meccanismi della emulazione spontanea, “riprodurrebbe” quel modello psichico nell’ambito parentale prima e nel suo più o meno ristretto ambito sociale dopo.
Effetto questo evidentemente ritenuto pericolosissimo e alquanto sgradito alle psiche degli individui dissociati o affetti da più o meno monumentali complessi di castrazione.
Effetto ritenuto pericolosissimo e sgradito, ovviamente a loro insaputa data la assoluta e completa inconsapevolezza nella quale “vivono” (si fa per dire) codesti individui.
Veri e propri ciechi ritenuti vedenti.