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Se si tiene presente la durata della infanzia e della adolescenza nella specie umana (circa venti anni) e se, grazie a genitori coscienti di sé, i loro figli avessero sviluppato un loro processo di crescita psichica completo ben si comprende che acquisire la coscienza di sé non è un fine ma un inizio.
In quanto alla fine della adolescenza l’individuo inizierà la sua vita da adulto con una coscienza adulta.
E si capirà anche che una terapia analitica ed una autoanalisi che duri circa vent’anni non fa che simulare quello sviluppo psichico che avrebbe dovuto essere normalmente sviluppato nella infanzia e nella adolescenza.
Ma così non è stato.
In relazione invece alle terapie tradizionali un analista che avesse sviluppato una completa coscienza di sé ed un buon sviluppo della sua funzione intuizione potrebbe assistere nei processi di transfert e di controtransfert al trasferimento di interi “pacchetti” di informazioni del Sé del soggetto che innescherebbero nella sua psiche un processo di crescita autonomo e spontaneo.
Ne più ne meno di quello che sarebbe accaduto se i genitori del soggetto fossero stati coscienti di sé.
(scritto il 03/01/24)