L'inconscio del bambino/a appena nato è come se esso, l'inconscio, non fosse mai nato.
Nasce in "fusione mistica" con l'inconscio materno esattamente com'era prima della nascita .
Le informazioni genetiche del Sè infantile si aspettano accoglienza nella coscienza materna (se essa fosse coscienza del Sè, cosa che non è mai stata) per transitare grazie al controtransfert nella sua infantile coscienza.
E da qui iniziare il suo processo di crescita.
Ed invece "l'inconscio mai nato" resta fuso con quello materno (o paterno) i quali sono nelle sue stesse condizioni psichiche.
La sofferenza inflitta dall'imprinting infantile alla psiche infantile non può trovare altro sbocco nella realtà se non nelle patologie che via via attingeranno nella sua vita l'individuo stesso.
Esse trovano invece via via sbocco nel corso dell'autoanalisi con gli eventi sincronici dolorosi che intersecheranno il percorso di tale processo, di tale scelta di vita.
Oppure nel rapporto transferale tra inconscio sovraccarico ed inconscio liberato, dopo che alcune mutazioni della coscienza, conseguenza del controtransfert avranno reso ciò possibile, con una comunicazione transferale "priva di contenuti" che del dolore inflitto dall'imprinting al soggetto all'osservatore danno testimonianza.
Il dolore inflitto dall'imprinting infantile all'inconscio infantile, mai percepito dall'infante o subito rimosso è il SIGILLO bloccante che impedisce fin da subito il processo di crescita.
Tale dolore non può essere com-preso, nel senso di "portare in sé", nella coscienza se essa non è riuscita a crescere fino a poterlo vivere senza da esso farsi travolgere.
E la terapia e l'auto analisi sono il percorso per consentire da una parte quella crescita e quel RAFFORZAMENTO e dall'altra parte la progressiva integrazione di quel dolore straziante.
(scritto il 12/11/24)