E’ possibile che i vari sintomi e le quasi infinite patologie psicosomatiche costituiscano tante piccole o grandi “valvole di sfogo” che consentono ai vari contenuti inconsci repressi una qualche forma di espressione simbolica nonché un qualche scarico libidico impedendo così devastanti intrusioni psicotiche nella coscienza da parte dei contenuti inconsci più energizzati.
E’ come se l’organismo fosse mediamente “più debole” rispetto alle preclusioni ed alle potenti difese della coscienza, attive nei confronti di quei contenuti, e si comportasse perciò come una specie di lavagna alternativa rispetto ad una coscienza completamente sorda e cieca rispetto ad essi.
Il disegno tracciato sulla “lavagna” ed i comportamenti manifesti forniranno perciò in ogni istante un più o meno dettagliato quadro simbolico della condizione psichica dell’individuo.
E’ possibile che la diffusa tendenza a far scrivere sul proprio corpo, sulla propria epidermide, una quantità di intricati tatuaggi sia l’agito dell’inconsapevole bisogno di “scrivere” i propri contenuti inconsci nella propria coscienza.