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Realtà uno è la realtà sensibile la quale si percepisce con i cinque sensi.

La realtà due è la realtà subliminale, non percepibile con i sensi, costituita dall’insieme di atomi e molecole di cui siamo costituiti e di cui è costituito l’Universo.

Tra il mondo di atomi e molecole di cui è costituita la psiche e l’intero organismo ed il resto del mondo , a quel livello di particelle elementari ,esiste una continua e reciproca interazione  della quale non si ha contezza.

Il mondo della realtà due puo’ definirsi in molti modi, ciascuno a suo gradimento:

- Gli junghiani di sicura osservanza lo definiranno “incosncio collettivo”;

-I mistici lo definiranno il mondo di un qualche Dio;

-Alcuni lo definiranno il mondo della Natura elementare che agisce l’individuo e gli esseri viventi inconsci (i quali credono di vivere una vita propria e vivono invece una vita altra da sé) . Mondo della Natura elementare la quale determina nel rapporto tra ambiente ed individui ,tra ambiente e specie  le regole della evoluzione;

Mondo questo difficile o forse impossibile da capire.

Per questo parafrasando Wittgenstein è bene  dire :Di cio che non si conosce è meglio tacere.

Poi c’è l’ego.

Forse  questo soggetto psichico non si rintraccerà mai nella toponomastica del cervello in quanto esso è forse un soggetto immateriale prodotto dalla complessiva elaborazione che la coscienza fà istante per istante della massa delle sue complessive informazioni.

Parrebbe essere l’ego il punto focale di quella complessiva e complessa elaborazione, il punto di caduta sensibile del continuo ronzare dei tanti neuroni cerebrali e delle loro informazioni.

Come forse direbbe J. F. I. L. Borges :L’ego pensa ed esiste in quanto è pensato.

Quando la coscienza è sveglia ed elabora l’ego esiste, quando la coscienza dorme l’ego si spegne.

Quando la coscienza muore muore anche l’ego.

Difficile pensare che l’ego esista solo  al di sopra di una certa massa critica di neuroni dato che esistono specie che hanno masse neuronali più grandi rispetto a quella del cervello umano.

Difficile credere perciò che la funzione egotica sia un patrimonio esclusivo solo della specie umana.

Il che dovrebbe far molto riflettere in merito al rapporto degli umani con gli altri esseri viventi .

 

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