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Ipotizziamo (ancora!!. ma che palle!.Qualcuno lo fermi e lo porti in manicomio!!), ipotizziamo dicevo che il transfert ed il controtransfert siano funzioni quantistiche.
Nella coscienza della signora B c'è una informazione del falso se che (insieme alle altre simili) crea un disturbo.
L'elettrone/i corrispondenti nel neurone ,sovraeccitati da quella falsa informazione , comunicano quantisticamente e ciò produce un sogno da transfert nell'osservatore.
Costui lo interpreta ed il significato via controtransfert muta lo stato alterato di quegli elettroni ed il significato entra nel neurone ,che grazie a quanto sopra ora è in istato aperto.
Il psicoanalista che percepisce il transfert, quale che sia il livello di quella percezione, dovrebbe avere raggiunto un certo livello di coscienza quantistica in quanto , proprio per il fatto che il transfert ed il controtransfert sono fenomeni quantistici , questi fenomeni dovrebbero essere prodotti da quella coscienza (i famosi microtubuli).
E' possibile ciò?. Questa ipotesi ha un qualche fondamento? .
Non lo so.
La serata è fredda , il tempo inclemente , in TV non c'è nulla di interessante e sullo sfondo Bach imperversa.
(scritto il 31/1/23)