Se osserviamo i grandiosi templi ellenici, le piramidi, le statue dell'Isola di Pasqua, il tempio megalitico di Stonehenge notiamo che una forza quasi disumana ha spinto una quantità di uomini e di donne a sforzi fisici e fatiche immani per SOLLEVARE DA TERRA ENORMI BLOCCHI DI PIETRA.
Fossero essi lavorati, scolpiti, rozzi, ecc..
Ma sempre PIETRA* e sempre ALTEZZA.
La stessa cosa si ripropone in epoche moderne nella costruzione dei grattacieli, enormi strutture di materiale vario, i quali raggiungono altezze notevoli.
Ed ogni Nazione cerca di realizzarne qualcuno che superi in altezza ogni altro**.
Il mito della Torre di Babele da tempo ha cercato di farci capire le motivazioni psichiche di tali aspirazioni.
Il mito ci dice che l'aspirazione alla crescita psichica, simbolicamente rappresentata dal sollevare enormi blocchi di pietra a grande altezza, è stata ad un certo punto impedita dalla volontà di Dio, la quale con la NASCITA DEI LINGUAGGI E LA LORO DIFFERENZIAZIONE ha reso impossibile la realizzazione di quell'ambizioso progetto .
Ma il mito non dice che quel progetto, il processo di crescita psichica, sia IRREALIZZABILE.
Dice che è la differenziazione dei linguaggi lo ha renderlo impossibile.
Mentre la ricerca e la comprensione di un altro diverso linguaggio (il linguaggio simbolico***) quel processo e quel progetto genetico e psichico consentono di realizzare fino in fondo.
(*) Ed a proposito di PIETRA: “Tu es Petrus et super hanc petram ædificabo ecclesiam meam et portæ inferi non prævalebunt adversus eam”.
(**) O forse più che in altezza cercano di averne uno “più lungo” di quello degli altri.
(***) E questa cosa FONDAMENTALE l'ha capita per primo C. G. Jung.
(scritto il 23/11/24)