Alcuni recenti esperimenti parrebbero avere dimostrato che lo scimpanzé ha capacità di comprensione relativamente all’esperimento mentre nello stesso esperimento il bambino dimostra solo capacità emulative e quindi non comprensione del stesso meccanismo sperimentale.

La conclusione parrebbe ignorare la diversa influenza dell’ambiente parentale sullo sviluppo delle due psiche , quella dello scimpanzé e quella del bambino.

Nel primo caso la crescita psichica, attraverso l’integrazione intuitiva dei contenuti dell’inconscio (dei mattoncini del proprio Sé) , è assolutamente vitale ai fini della sopravvivenza dell’animale.

Un animale non adattato a sé stesso non potrebbe sopravvivere nell’ambiente naturale.

Nel caso dell’ambiente parentale infantile del bambino la tendenza è invece di castrare inconsapevolmente la crescita psichica naturale (interdicendo l’uso della capacità intuitiva innata nel bambino) allo scopo di costruire non solo bambini ad immagine genetica dei genitori (il che avviene ovviamente inconsapevolmente) ma anche costruire nel bambino psiche ad immagine di quella dei genitori.

E ciò grazie allo sviluppo della capacità emulativa del bambino a scapito della sua capacità intuitiva.

Si sa che il piccolo della specie umana può, grazie a cure parentali tra le più lunghe tra le specie dei mammiferi, sopravvivere anche se cresce inconscio di sé e da sé dissociato.

In tanti casi lo si condannerà all’infelicità od alla psicopatia  , ma che importa !.

L’importante è costruire cloni psichici dei genitori.

 

 

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