Parrebbe potersi ipotizzare in prima approssimazione che la coscienza cognitiva,.la parte più profonda della coscienza, recepisca dalla coscienza percettiva ,l’interfaccia tra l’individuo e la realtà, la chiave , la cifra , in base alla quale, sulla base della regola dettata dall’ambito familiare nel corso dell’imprinting, essa può assumere ed in quale misura i contenuti istintuali del Sé e dell’inconscio.
Alla fine dell’imprinting la coscienza percettiva comincia a strutturare un adattamento possibile sia alla realtà sia alla condizione psichica profonda che si è determinata sulla base delle conseguenze (positive o nefaste) dell’imprinting..
Adattamento che tenta di riequilibrare i danni e le distorsioni provocati nella coscienza cognitiva dalla mancata integrazione di parti conoscitive relative alla reale natura dell’individuo.
Le distorsione inflitte alla psiche profonda restano latenti ma sono come una bomba ad orologeria che nel breve , nel medio o nel lungo periodo possono generare condizioni di patologia mentale palesi o sintomatologie psicosomatiche.