Ci sono persone che hanno la tendenza a tradire: A tradire il compagno o la compagna, a tradire gli amici ecc., a tradire le proprie idee,
a tradire le proprie fedi e così via.
Il tradimento dell’altro, chiunque esso sia qualsiasi cosa essa sia , è come al solito, come sempre, come qualsiasi altro comportamento
dell’individuo inconscio una rappresentazione.
Un comportamento cioè che rappresenta qualcos’altro che con questo specifico comportamento ha una qualche attinenza.
Se si riesce ad indagare l’origine di quella rappresentazione si potrà scoprire che la radice del tradimento è l’antico tradimento che la
coscienza dissociata e castrante ha operato nei confronti del mite e fiducioso Sé dell’individuo.
In altri termini quella radice è nel tradimento che l’individuo ha perpetrato , senza volerlo e senza saperlo, nei confronti di sé stesso.
Da questo originario tradimento imposto alla coscienza dell’individuo-bambino da un ambiente parentale ostile alla crescita psichica
nascono coattivamente nel corso della vita una sequenza di altri tradimenti piccoli e grandi che quell’originario e gravissimo tradimento
schiaffano continuamente sotto gli occhi e davanti alla coscienza dell’individuo.
Si dovrebbe perciò dire non che “tradurre è tradire” (come di solito si suol dire) ma che NON tradurre è tradire :Cioè è il NON
tradurre i contenuti simbolici dell’inconscio in significati “digeribili” per la coscienza il vero tradimento , la vera origine del tradimento
verso sé stessi.
Inutile ripetere sempre la stessa solfa: Essendo stato impedito alla coscienza di sviluppare la propria funzione intuizione essa sarà
incapace di operare quelle vitali traduzioni e non potrà quindi che tradire :In primo luogo l’individuo , che di quella coscienza
dissociata è inconsapevole portatore sano, e poi inducendo coattivamente comportamenti sempre più traditori.