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Si suole dire (cito approssimativamente) che le cose della vita la prima volta si presentano sotto forma di tragedia e le volte successive sotto forma di commedia.
Il detto ha un suo notevole fondamento.
Infatti il meccanismo di esclusione originario dalla coscienza infantile dei contenuti fondamentali del Sé (la castrazione originaria) è sicuramente per la vita del bambino una tragedia, ancorchè inconsapevole per lui e per i suoi genitori.
Questa antica tragedia , in quanto fuori dalla coscienza e dalla consapevolezza dell’interessato, si riproporrà più volte nel corso della esistenza dell’individuo in forma di commedia cioè sotto forma di rappresentazione simbolica.
L’evento reale che più volte egli vivrà tenderà a rappresentare quell’antica esclusione, quell’antica emarginazione, quell’antica segregazione , in forma simbolica .
E ciò fino a quando egli non riuscirà a prenderà coscienza di quell’antica esclusione.
Per esempio quando il sogno per l’ennesima volta gliela rappresenterà .
Ancora in forma simbolica ovviamente.
Se qualcuno da adulto ha vissuto una qualche esperienza più o meno bruciante di esclusione o di emarginazione o di abbandono potrà forse rammentarla e cercare di capire se essa non sia dolorosa “commedia” che cerca di portare davanti agli occhi della sua coscienza quella primaria ed antica esclusione, la più bruciante di tutte, della quale egli non può ovviamente avere ricordo.
La cronaca troppo spesso ci fa inorridire per atroci delitti verso mogli o compagne “colpevoli” di avere lasciato il proprio marito o compagno.
Può essere che l’essere abbandonati abbia evocato alla coscienza dell’omicida o dell’aggressore il dolore insopportabile di quella sua antica tragedia lacerando la sua coscienza e facendo scattare il terribile comportamento psicotico del quale rimane purtroppo vittima l’incolpevole donna ?.
Parrebbe che il tempo di emersione alla realtà di quell’antico tragico meccanismo di esclusione, avvenuto nella prima o primissima infanzia, possa avere un tempo ciclico che potrebbe aggirarsi sui trent’anni o più a partire dalla sua prima evenienza.