Per esemplificare il rapporto tra la coscienza dissociata (agita dalle protesi del falso sé e dai conseguenti meccanismi interni che azionano coazioni a tutti i livelli) e l’ego cosciente occorre osservare una qualche coppia umana di particolare tipologia.

In questa particolare coppia all’uomo è stato tacitamente assegnato il ruolo di capofamiglia e lui fiero di questo ruolo indossa pennacchi e baffoni che orgogliosamente porta in giro per il suo mondo.

Ma quel ruolo è solo uno specchio vuoto dato che ad esso non è stato assegnato alcun potere.

Quell’uomo è un piccolo re che sembra governare , privo di alcun potere ,un piccolo regno.

Alla donna invece è stato assegnato un ruolo apparentemente marginale in quel piccolo regno ma in compenso ad essa è stato dato tutto il potere possibile.

Essa , la donna/coscienza, governa  con pugno di ferro il piccolo re/ego imponendo senza sosta le sue pulsioni coattive , i suoi divieti, le sue schermature nei confronti dei contenuti istintuali.

Nulla essa sa di sé e nulla sa di sé il suo sparuto compagno.

Essi possono solo agire la missione ed il destino che è stato impresso nella loro psiche nel corso dei rispettivi imprinting infantili: l’una imponendo azioni coatte all’ego e quest’ultimo agendole senza nemmeno vagamente rendersi conto dei fili invisibili che lo manovrano.

 

 

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