Dice un sogno: “Sono in posto dove danno acqua e limone.Io dico che non piace, non la bevo volentieri.Uno poi la da , una specie di servitore , come una specie di suggerimento o di consiglio clinico e quando capisce che non mi piace se ne va offeso.Come se lui fosse un propinatore di questa bibita .A casa c’è una ragazza che mi aspetta è una rappresentante di questa acqua e limone ed io le dico che a me l’acqua e limone non piace ed in più mi fa bruciare lo stomaco. Le dico che se vende qualche altra cosa per esempio acqua e TE , alludendo, la prendo. Parliamo amabilmente con sta ragazza simpatica”.
Nel sogno ci sono tre livelli:
Chi da l’acqua e limone (l’ambiente parentale infantile);
Chi la propina (il servitore> l’inconscio));
Chi la rappresenta (la ragazza simpatica> il simbolo onirico);
Cioè:
L’ambiente parentale infantile trasmette ed impone alla coscienza infantile il suo stesso desiderio edipico irrisolto;
L’inconscio ( il servitore) lo propina inducendo comportamenti coatti, proiezioni, ecc.;
Il sogno lo rappresenta nei suoi simboli ( la rappresentante, la ragazza simpatica) allo scopo di farne prendere coscienza.
A sentire questo sogno (e a fidarsi della sua interpretazione) il desiderio edipico infantile nei confronti di un qualche genitore non sarebbe un qualcosa che origina nell’inconscio del bambino/a.
Sarebbe invece un effetto, una conseguenza della comunicazione parentale inconscia che impone alla coscienza infantile prima e poi al suo inconscio quel suo particolare componente psichico irrisolto.
Sarebbe una distorsione imposta dalla comunicazione inconscia parentale esattamente come tutta la configurazione dissociativa imposta alla coscienza infantile per emulazione.
L’interdetto sociale contro l’incesto sarebbe poi esattamente lo strumento , il muscolo, che contribuisce a rendere quella informazione emulativa distorta uno degli elementi che contribuiscono alla castrazione della sessualità istintiva.