Questa cosa che una infinità di persone , ivi compresi individui di grande intelligenza e di notevole cultura scientifica, consideri la psiche ed
il corpo come due entità separate, come universi diversi, ognuno dei quali agisce in mondi separati è una cosa di una stupidità scientifica
così enorme che persino il fatto che un tempo si considerava la Terra piatta ed al centro dell’Universo appare l’espressione di intelligenze
smaglianti.
Questa cosa di immensa stupidità dipende da due fattori:
- Il primo è l’errata convinzione che tutto ciò che è possibile capire si può capire solo grazie alla intelligenza razionale. E che di
conseguenza non esiste nulla al di fuori di quell’ ambito.
- Il secondo è che la dissociazione diffusa si esprime in prima facies con un sintomo patologico potentissimo. La dissociazione da
sé infatti ha come primo sintomo patologico il fatto di impedire alle psiche di individui, che peraltro appaiono normalissimi e che di
quella condizione dissociativa sono pur affetti, di capire che esiste ben altro in loro stessi oltre a ciò che l’intelligenza razionale li pone
in condizione di capire e che questo intero loro mondo interiore è accessibile solo grazie alla intelligenza intuitiva. Per non parlare delle
resistenze che a questa impossibilità funzionale danno un contributo non indifferente.
L’impossibilità di capire di sé, a causa dell’azzeramento infantile della capacità intuitiva, è talmente diffusa da essere considerata normale.
Si dovrebbe invece cominciare a pensare che il non capire non è un limite della intelligenza ma un potente sintomo inibitorio causato da una
severa patologia mentale diffusa.
Questa situazione peraltro contribuisce anche a definire gli standard attraverso i quali si stabilisce il confine tra normalità e psicopatia .
Fino a quando la psicopatia latente dell’individuo “normale” non esplode in qualche modalità comportamentale socialmente inaccettabile
(omicidio, suicidio, terrorismo, razzismo, ecc., ecc.).
E sarebbe anche il meno.
La conseguenza gravissima di quel sintomo inibitorio è che esso impedisce anche di studiare e di capire le interazioni tra processi psichici
e processi biologici come se il cervello che in un modo o nell’altro ed in molti modi diversi gestisce entrambi i processi non fosse unico
in ogni individuo.
E ciò comporta che non esistono nemmeno gli strumenti tecnologici per indagare quelle interazioni e quindi il tutto è affidato alla ricerca ed
alla consapevolezza di qualche solitario viaggiatore dell’inconscio.
Con tutti gli enormi limiti scientifici che ciò implica.