Molti leggono e mi chiedono perplessi:”Ma di cosa scrivi?. Di cosa parli. Io non ti capisco”.
Altri più avvertiti mi dicono: “Di quello che scrivi non trovo riscontro nei libri di Freud , nei libri di Jung ,in quelli di Lacan. Nemmeno perfino in quelli di Hillman.Ma chi cavolo credi di essere?”.
Me ne rammarico per loro.
E sottolineo, davanti a questi autorevolissimi, coltissimi ed intelligentissimi (detto senza alcuna ironia) Polifemi , che io sono nessuno , ma proprio nessuno (e scritto pure con l’iniziale minuscola).
Io seguo il flusso dei miei sogni e delle mie intuizioni.
Tengo questo secondo flusso sotto l’attenta osservazione della razionalità e della ragione (le quali sembrano , ma non sono, la stessa cosa.).
Seguo la mia strada , strada che ho scoperto dopo molti, troppi decenni di una vita altra da me .
Strada che continuerò a seguire malgrado Freud, Jung, Lacan, Hillman e quant’altri.
I quali mi sembrano oggi come gli antichi rettili cretacei che stavano per scomparire ed ancora si azzannavano tra di loro.
Strada che continuerò a seguire malgrado i tanti autorevolissimi Polifemi.
Non sono responsabile di ciò che gli altri non capiscono.
Sono responsabile , questo è sicuro, di ciò che penso e di ciò che scrivo.
Sono perfino responsabile di ciò che sembrano (ma non sono) deliri o allucinazioni.
Sono sicuramente responsabile di ciò che ho capito male o che ho capito storto.
Se poi ciò che ho capito e che ho scritto sia vero o sia falso è discorso diverso, molto diverso.
E riguarda non tanto la psicoanalisi quanto la ricerca sperimentale e la epistemologia.
C’è ovviamente un limite al capire umano.
Uno dei limiti fisici è la scatola cranica e l’altro limite , anch’esso anatomico, è il numero di neuroni che costituiscono il cervello.
Ciò che è al di fuori di questi limiti non può essere capito.
E non perché siano cose mistiche o esoteriche ma solo perché sono fatte per sfuggire alla capacità di comprensione umana.
Faccio un esempio apparentemente banale:Quando un amore finisce e ti spezza il cuore com’è che non si riesce a capire se è “solo” un legame proiettivo che si spezza o è “solo” un sentimento che si è esaurito?.
Difficile capirlo come quelle altre cose fuori dal limite umano.
Almeno per quanto è dato sapere quì ed ora.