C’ era un tempo in cui la comunicazione era un mezzo, uno strumento.
Uno strumento la cui funzione , il cui fine era trasmettere informazione.
In un tempo più recente (qualche decennio fa) si cominciò a capire che la comunicazione poteva essere anche un fine, poteva essere solo un fine (il medium E’ il messaggio – McLuhan).
E che lavorando sulla comunicazione , sulla solo comunicazione, ignorando l’informazione della quale avrebbe dovuto essere veicolo, si poteva manipolare l’essere umano (il medium E’ il mAssaggio – ancora McLuhan).
A questo punto viene introdotta nella comunicazione umana la scissura, la frattura, la dissociazione tra informazione e comunicazione.
L’informazione è una cosa (che non interessa i comunicatori professionali) e la comunicazione è un’altra cosa.
Essa è un oggetto studiabile e costruibile di per sé finalizzandolo al fine della manipolazione al servizio di interessi alieni a quelli dell’individuo.
Che invenzione, che invenzione !!!.
No!. Al massimo che scoperta!.
Dissociando la comunicazione dalla informazione si è solo scoperto come funziona la dissociazione psichica tra l’inconscio e la coscienza.
Da una parte l’inconscio comunica, attraverso i sogni informazioni strutturanti e sia l’una che le altre vengono completamente ignorate dalla coscienza.
Come se non esistessero (che noia sti sogni ripetuti ogni notte, ma non c’è una pastiglia che mi impedisca di sognare!).
Dall’altra parte la coscienza avida di informazione si rivolge necessariamente alla realtà, al mondo reale.
E qui interessati comunicatori le forniscono la droga della quale ha bisogno.
E nasce la comunicazione dissociata dalla informazione.
Con l’autismo l’individuo tenta di difendersi da questa comunicazione devastante e urla con un silenzio fragoroso il bisogno di sé.