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E’ la fonte primaria delle informazioni della vita.
La biologia ci ha insegnato come le informazioni genetiche, fin dalla fecondazione dell’ovulo, istruiscano le singole cellule alla loro crescita ed alle loro svariate funzioni.
Da quel momento fino alla morte dell’individuo.
La psicoanalisi ci insegna come quelle informazioni, quelle destinate allo sviluppo della coscienza, istruiscano i neuroni cerebrali, cioè il cervello/coscienza, al fine di quello sviluppo.
Le informazioni dei singoli geni, preposti a questa funzione che è di tipo psichico, attingono nell’inconscio i vari segmenti mnestici, li caricano di significati (l’altro nome di quelle informazioni) e li trasformano in simboli che illuminano la coscienza del dormiente.
Allo scopo che essa, consapevolmente o meno, traduca quel linguaggio simbolico in informazioni che modificano, e fanno diventare adulta, quella coscienza.
Grazie ad una delle sue quattro funzioni: La funzione intuizione.
Si può ipotizzare che il linguaggio con il quale ogni singolo gene esprime quelle sue informazioni sia un linguaggio di tipo quantistico.
Cioè sia il linguaggio con il quale esprimono informazioni le configurazioni quantiche degli elettroni delle molecole che quei geni costituiscono.
Ed, ipotesi per ipotesi, è facile ipotizzare che anche i segmenti mnestici della coscienza (e della memoria) utilizzino lo stesso tipo di linguaggio: Il linguaggio degli elettroni e delle loro configurazioni quantiche.
Linguaggio che la funzione onirica trasforma in linguaggio simbolico.
Ho già osservato che questo processo di trasformazione di un linguaggio in un altro molto assomiglia al lavoro che il RNA messaggero fa nei confronti di quelle informazioni genetiche facendo da ponte, da messaggero appunto, tra quelle informazioni ed il nucleo del citoplasma della cellula.
Che la fonte della informazioni/significati, destinati a mutare e a far crescere la coscienza, possa essere chiamato da qualcuno “Inconscio collettivo” o “Asdrubale” è questione nominalistica che non cambia la natura delle cose.
Per inciso non è certo un caso che la funzione intuizione produca insight che svelano alla coscienza le informazioni/significati dei simboli e che talora, malgrè soi, esponga e riveli meccanismi di fisica quantistica.
La funzione intuizione a quanto pare è in grado di leggere e tradurre il linguaggio degli elettroni e delle loro configurazioni quantiche mentre, apparentemente, legge e traduce il linguaggio simbolico in significati.
Probabilmente quelle "traduzioni" riguardano lo stesso tipo di linguaggio che a livello onirico chiamiamo linguaggio simbolico ma che a livello più profondo è in realtà il linguaggi con il quale le configurazioni quantiche degli elettroni comunicano con il nucleo dell'atomo e della molecola.
Ed anche quì il parallelo con il MRNA messaggero, che con il nucleo della cellula comunica, appare evidente.
(scritto il 06/1/24)