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Un tizio trova per terra diverse monetine di 2 centesimi e da 1 centesimo. Le raccoglie accuratamente e guardandosi in giro per vedere se ce ne stanno altre trova un anello d’oro.
Si tratta qui ovviamente di un sogno.
L’individuo sta sognando e sta raccogliendo nel sogno i suoi sogni ed i simboli dei suoi sogni per poi poterne riferire.
In questa sua ricerca, sempre nel sogno, si imbatte nel simbolo dell’anello.
Per di più un anello d’oro ornato da una pietra molto preziosa.
Il simbolo dell’anello richiama immediatamente alla mente un altro simbolo , questo mitologico: Il simbolo dell’Uroboros , il serpente che si mangia la coda .
Simbolo mitologico del quale sono state fornite nel tempo una quantità di interpretazione altrettanto mitologiche se non addirittura fantasiose.
Comunque sia il trovato o ritrovato simbolo dell’anello nel sogno ci dice che la coscienza di questo individuo ha individuato un “oggetto” ben più prezioso: Essa ha finalmente individuato il proprio inconscio.
Inconscio il quale “contiene” il Sé (la pietra preziosa) , ancora inconscio, dell’individuo stesso.
Non è certo un caso che l’Uroboros venga rappresentato nella figura del serpente che si mangia la coda.
Rappresentazione che raffigura una condizione di assoluta e totale incoscienza dalla quale si esce (con la terapia analitica) “rompendo lo specchio di Alice” cioè spezzando un circuito apparentemente senza uscita e facendo evolvere il “serpente che si mangia la coda” verso “il serpente” simbolo potente del Sé dell’individuo , di un Sé che comincia a differenziarsi ed a rendersi manifesto alla coscienza.
Allargando lo sguardo si scopre che in un testo apocrifo dell’Antico testamento , Il Testamento di Salomone , all’anello viene attribuito il potere di mettere Salomone in comunicazione con i demoni i quali lo aiuteranno a costruire il tempio.
In una versione più recente della leggenda l’anello invece serviva a Re Salomone a comunicare con gli animali.
Per non smenarla più di tanto è ovvio che grazie all’anello/inconscio i moderni “Re Salomone” sono in grado di comunicare grazie ad esso con i propri istinti animali (o se si preferisce con i propri demoni).
E costruire , grazie a quegli istinti animali o a quei “demoni”, il “Tempio” della loro coscienza di Sé.