La madre ed il padre di tutti i conflitti intrapsichici (ma aggiungerei anche il nonno e la nonna, lo zio e la zia di essi) è sicuramente il conflitto tra bisogno istintivo , naturale , genetico (e quindi potente) e l’ostilità della coscienza dissociata , sostenuta talora dall’ostracismo sociale inconsapevole (del quale le culture dominanti e sclerotizzate sono amplissima parte).
Si verifica cioè il conflitto tra una forza inarrestabile ed un ostacolo inamovibile.
Il massimo del massimo del conflitto bloccante è però il desiderio edipico orientato verso una figura materna (o paterna) castrante.
Imporre alla coscienza infantile entrambi i termini di questo conflitto (il desiderio edipico e una figura parentale castrante) significa inchiodare e paralizzare la coscienza in una condizione di infantilismo perenne.
Vincere e superare questo conflitto , al fine di potere riattivare il processo di crescita psichica, può diventare uno degli scopi principali della vita .