Può succedere che se le esperienze vissute nel corso dell’imprinting siano state intrise  di sofferenza (e non v’è dubbio che la brutale separazione da sé è in grado di indurre un notevole carico di sofferenza che si rinnoverà ogni volta che l’azione castrante si ripeterà nel tempo) la coscienza infantile se da una parte  rimuove il dolore della perdita di sé dall’altra parte   strutturerà dei costrutti che saranno  in grado solo di indurre coattivamente sofferenza.

L’adulto in questo caso vivrà come se avesse davanti alla sua capacità di percezione della realtà un filtro che orienta la sua attenzione sempre e soltanto verso le tante forme di sofferenza che affliggono nel mondo esseri umani ed animali.

Questa forma coatta di orientamento dell’attenzione richiamerà ogni volta nella percezione di sé il carico di sofferenza accumulato e rimosso nel corso della infanzia come se l’inconscio volesse continuamente richiamare l’attenzione dell’interessato alla sua propria interiore sofferenza inconscia quasi a voler dire “occupati di te, occupati di essa  !”.

 

Torna alla home page    Torna alla pagina indici Settembre 2017