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Il gatto Geremia è un grosso gatto bianco , come al solito spuntato dal nulla nel giardino.
E’ una gatto sterilizzato con un carattere problematico.
Fa le fusa e si rotola per terra nella speranza di essere carezzato ma nello stesso tempo è terrorizzato dalla mano che vuole carezzarlo e reagisce al suo movimento graffiando e mordendo di brutto.
Appare evidente che a fronte del bisogno di socialità e di affetto che nei felini è genetico si oppone qualche esperienza dolorosa di cui la mano ed il suo movimento improvviso è il richiamo.
Questa cosa del conflitto lacerante e dilacerante non riguarda ovviamente solo Geremia.
La spinta potente , la quale è genetica, istintiva e vitalissima , verso la crescita psichica e l’integrazione dei contenuti istintuali dell’inconscio è ferocemente contrastata in ciascun individuo da un “insegnamento” infantile distorto che l’imprinting infantile ha imposto ed impresso alla coscienza il quale dice che quei contenuti sono negativi , pericolosi e perfino diabolici.
E sono essi invece la salvezza possibile dell’essere umano , della sua salute , della sua integrità, della sua umanità.
Quel conflitto tra bisogno e spinta alla crescita psichica e terrore ed incapacità dall’altra di soddisfare quel bisogno vitale, lacera l’individuo paralizzandolo.
Con il passare del tempo quel conflitto diventa sempre più feroce in quanto i contenuti istintuali inconsci non integrati si energizzano ogni giorno di più e in conseguenza di ciò , a causa della pressione che essi esercitano sulla coscienza , quest’ultima innalza barriere castranti e rimuoventi nonché resistenze sempre più potenti.
La soluzione a questo scontro tra forze opposte nel quale nessuna forza può vincere e nessuna forza può perdere è di solito il sintomo mentale o psicosomatico.
La via di fuga possibile rispetto a questo conflitto potente è la patologia nelle sue varie e svariate manifestazioni.
Patologie che con le sue svariate forme di quel conflitto e dei suoi tanti aspetti ci danno rappresentazione simbolica.