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A tutti può succedere di dimenticare qualcosa.

E a tutti è sicuramente successo.

Ma vivere nel corso di un processo di crescita psichica la rimozione di  una esperienza, tra l'altro molto gradevole vissuta un paio d'ore prima, è molto inquietante.

La rimozione della e dalla coscienza è molto di più e di  diverso del semplice dimenticare.

Essa lascia in sè un senso inquietudine e una sensazione di avere vissuto un evento psichico patologico.

E avendo a disposizione le prove oggettive dell’avere effettivamente vissuta quella esperienza il senso di straniamento è veramente notevole.

Avendo conosciuto individui affetti da Alzheimer e avendo osservato che questa patologia neurologica progressiva riduce l'individuo in uno stato psichico vegetativo viene da pensare che essa  potrebbe non essere una "semplice" patologia della memoria e della incapacità di ricordare  ma che possa invece essere un potenziamento progressivo ed eccezionale della capacità di rimozione della coscienza che arriva  al punto di far rimuovere dalla coscienza  stessa  l’intera esperienza di vita dei soggetti.

Potenziamento della capacità di rimozione progressivamente indotta  dalla capacità di autodistruzione del complesso  di castrazione.

In sostanza il drammaticamente rivivere , potenziata all’ennesima potenza, la rimozione primaria vissuta nell’infanzia.

Per cui questa patologia potrebbe essere esattamente il punto di contatto tra patologia psichica e patologia neurologica dalla prima indotta.

Se ciò fosse vero sarebbe allora possibile, quando la patologia è ancora  nel suo stadio  iniziale,  intervenire oltre che farmacologicamente anche con una terapia analitica per tentare di rallentare se non di invertire la progressività della patologia.

Ciò in quanto potrebbe trattarsi come si è detto di una patologia psichica con effetti a livello neurologico.

Si conferma poi per l’ennesima volta che le esperienze negative vissute nella infanzia, le quali hanno prodotto effetti altrettanto negativi sul processo di crescita psichica, sono destinate, in un modo o nell’altro , ad essere rivissute ed , evidentemente, allo scopo di poter prendere coscienza di esse al fine del superamento della loro potenzialità patogenica.