Come può una cosa essere giusta ed ingiusta nello stesso tempo ?.
E soprattutto come può la castrazione del processo di sviluppo psichico di una bambino o di una bambina essere giusta ed ingiusta nello stesso
 tempo ?
Per capire questa antinomia, soprattutto sapendo quanto gravi possono essere gli effetti della castrazione precoce nella psiche e nella vita 
dell’individuo (bambino, adolescente o adulto che sia), occorre superare la psicoanalisi e ricorrere ai concetti dell’evoluzionismo darwiniano 
ed ai principi della etologia.
Una nuova specie animale o vegetale può emergere dal caos totipotente della Natura (qualsiasi cosa si possa intendere  con questa definizione)
 quando l’ambiente naturale glielo consente.
Cioè quando quell’ambiente gli aprirà un varco nel quale la nuova specie possa infiltrarsi e cominciare a svilupparsi.
Lo stesso discorso vale per l’evoluzione delle specie già esistenti nella direzione di nuove varietà delle stesse.
Lo sviluppo psichico del bambino o della bambina non si sottrae a questa legge.
Come ripetuto innumerevoli volte (ed è già più che stucchevole ripeterlo ancora) laddove l’ambiente parentale infantile sia favorevole all’inizio 
ed allo svolgimento del processo di crescita psichica esso si svilupperà autonomamente e naturalmente nel nuovo venuto.
Laddove invece quell’ambiente parentale, a causa dei limiti che i diversi genitori e via via risalendo, del padre e della madre  del nuovo venuto
 hanno imposto loro imporrà, come non può non fare, gli stessi identici limiti all’infante.
Il suo processo di crescita psichica perciò verrà bloccato alla partenza o subito dopo.
L’individuo più o meno dissociato è pronto.
Oggi definiamo le conseguenze psichiche di questa imposizione, che è sicuramente patologica ma che è anche sicuramente normale, “complesso
 di castrazione”.
Definizione questa che diamo tanto per soddisfare il bisogno di nominalismo della scienza razionale.
Per ritornare alla antinomia iniziale quella imposizione è giusta o è ingiusta ?
Quel crisma imposto  inconsapevolmente dai genitori al nuovo venuto , crisma che può distruggere o fortemente danneggiare la vita di quell’individuo, 
è giusto o è ingiusto ?.
Si deve chiamare ciò “destino cinico e baro” oppure si può ricorrere alle soluzioni che quella stessa Natura ha dato agli esseri umani cioè alla 
psicoanalisi nonché  agli strumenti mentali dei quali l’individuo è potenzialmente dotato ?
 

 

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