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Di solito ci si richiama a San Tommaso per dire che si crede ciecamente a ciò che si vede o che si sente o che “si tocca con mano”.
Si ritiene pacificamente che i sensi non ci ingannino e ci dicano sempre la “verità” (qualsiasi cosa si intenda con questo termine).
Non è così.
L’organo di senso , l’hardware, può anche essere , se funzionante, strumento biologico obiettivo ma non bisogna dimenticare che gli impulsi
elettrici che l’organo di senso invia al cervello (e quindi all’area di coscienza percettiva-sensoriale che gestisce quello specifico senso)
funziona sulla base di un sw che non sfugge alla regola imposta dall’imprinting infantile.
Per cui la distorsione imposta da un imprinting ostile alla crescita psichica non può non interferire con la capacità e la possibilità di percezione
sensoriale dell’ego.
Per cui il segnale che arriva a quell’area di coscienza sarà “giusto” ma l’ego percepirà quel segnale sulla base della distorsione che il sw di
quell’area di coscienza impone.
Per cui si sentono odori che non esistono, qualcuno non percepisce alcun odore (eppure il suo naso funziona perfettamente), altri non vedono
nulla, altri vedono cose che non esistono o che gli altri non vedono (ma qui siamo già all’allucinazione) , altri vedono lontano e benissimo.
Alcuni se li sfiori danno i numeri mentre altri invece non si eccitano nemmeno se sollecitati con la carta vetrata.
Alcuni amano alla follia certi gusti che altri nemmeno percepiscono.
E si potrebbe continuare.
Se il segnale sensoriale è obiettivo la sua percezione da parte dell’ego può essere fortemente distorta a causa dei motivi suddetti.
Ed ovviamente la distorsione della percezione sensoriale è essa pure rappresentazione ed ha perciò un suo senso (nel senso di significato).
Mi dispiace per San Tommaso ma nemmeno di lui c’è da fidarsi.