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La Pasqua Ebraica viene festeggiata come ricorrenza della liberazione dalla schiavitù del popolo ebraico dall’Egitto.
Festa quindi di liberazione.
La Pasqua Cristiana a sua volta festeggia la resurrezione del Cristo successiva alla sua drammatica crocifissione.
Festa quindi di resurrezione e di rinascita.
Simbolicamente la Pasqua Ebraica rappresenta la fase iniziale del processo di crescita psichica (si potrebbe pensare alla fase del rilascio delle informazioni genetiche relative a quella crescita verso l’inconscio), fase iniziale cui segue l’intero processo di crescita psichica (la lunga traversata del deserto e l’attraversamento del Mar Rosso) fino al raggiungimento della coscienza di sè (l’approdo alla terra promessa).
La Pasqua Cristiana a sua volta rappresenta simbolicamente la fase finale di quel processo e cioè la resurrezione , la profonda trasformazione della coscienza successiva alla presa di coscienza del Sé (la crocifissione del Cristo).
E’ sicuramente molto bello e giusto rispettare le proprie tradizioni.
Ma adorare i propri miti senza assolvere al dovere primario che si ha nei confronti di sè stessi e del proprio destino genetico relativamente alla propria crescita psichica (ed a quella dei propri figli) non è un tradire la volontà del proprio dio (per chiunque creda in esso) ?.
Non è ciò una forma di adorazione del "vitello d 'oro" tradendo con questo e limitandosi solo a questo il proprio compito primario della vita e cioè la propria crescita psichica ?.
Restando perciò, a causa di quella perenne e sterile adorazione , per sempre inconsci ed incoscienti sulla costa ovest del mar rosso?.