La sua coscienza era pesantemente bloccata rispetto ai contenuti del suo inconscio. E da sola non poteva sbloccarsi tanto che ha dovuto lei prendere l’iniziativa ,fare terapia e poi l’autoanalisi.
Ha cioè dovuto prendere una iniziativa cosciente e volontaria e “dare uno strattone” al “pesante cancello” che impediva l’ingresso dei contenuti inconsci nella coscienza.
La cosa era avvenuta e stava avvenendo nella sua psiche e la cosa si era inverata perciò sincronicamente e simbolicamente nell’episodio del cancello “dispettoso”.
Sicuramente se fosse intervenuto un elettricista avrebbe trovato venti o trenta motivi diversi per giustificare quel malfunzionamento , nella scheda del motore o nei suoi ingranaggi , nella scheda del telecomando, nell’antenna , nella linea di alimentazione, e chissà in cos’altro.
Sta di fatto che il significato dell’evento reale ed il significato dell’evento psichico vissuto coincidevano.
C’è da aggiungere che fin quando l’evento reale è in corso non ci si pensa proprio che possa trattarsi di un fenomeno di sincronicità e meno che mai se ne comprende il significato.
Solo dopo che l’evento è scomparso dall’orizzonte degli eventi arriva l’insight e la pacca sulla fronte.
Una volta che l’evento reale ha attinto la coscienza percettiva (la quale percepisce la realtà sensibile attraverso i sensi) ed il suo significato abbia quindi svolto ivi la sua azione mutagena andando a cortocircuitare il corrispondente significato dell’evento psichico la funzione di quell’evento sincronico si esaurisce.
Si aggiunge una considerazione.
Finchè l’evento reale è osservato non se ne coglie la natura sincronica né il suo significato ma nel momento in cui esso scompare dall’orizzonte degli eventi e quindi non è più osservato se ne intuisce il significato.
Ma la cosa non fa venire in mente per reciproca corrispondenza un analogo fenomeno della fisica quantistica ?: Finchè un certo fenomeno relativo a qualche particella elementare non è osservato esso possiede tutti gli stati quantistici possibili (ricordarsi del gatto di schrodinger) cioè è praticamente inconoscibile..
Nel momento in cui il fenomeno viene osservato (il fatto della osservazione incide e muta la natura del fenomeno) allora “collassa la funzione d’onda” ed il fenomeno assume un stato quantistico ben preciso ( e si riesce così a conoscerne la natura).
Esattamente al contrario del fenomeno di sincronicità.
Finchè è osservato NON se ne comprende nè la natura nè il significato mentre invece quando cessa di essere osservato se ne comprende intuitivamente il senso.
Forse , chissà, in quell’istante da qualche parte in qualche neurone è “collassata una qualche funzione d’onda” .