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Quando una esperienza, un comportamento, viene ripetuto sempre uguale a sé stesso, più volte nel corso del tempo, lentamente esso diventa una abitudine.
La coscienza apprende il comportamento e struttura un costrutto.
Il comportamento diventa dapprima così quasi automatico , una abitudine appunto.
Dopo un pò il costrutto della coscienza si radica nell’inconscio e l’abitudine diventa una coazione a ripetere.
A questo punto ogni volta che scatta la coazione e ci si sente obbligati ad esperire quel comportamento.
Quando ciò accade sarebbe opportuno cominciare a violare la regola ed evitare di esperire quel comportamento ogni volta che ci si sente obbligati, forzati ad esperirlo.
Finchè si è ancora in tempo e finchè l’ego ha ancora capacità di volizione e di azione su sé stesso.
Se ciò non accade quella coazione a ripetere diventerà una cosa ancora più profonda che viene definita “tradizione”.
Quale che siano le motivazioni razionali che supportano le tradizioni (e possono essere moltissime e nobilissime) sta di fatto che le tradi-zioni quali che esse siano hanno la stesa radice di tradi-mento.
Ed infatti esse il più delle volte tradiscono i bisogni profondi dell’individuo , tradiscono il suo Sé ,la sia individualità, la sia istintualità, la sua capacità di volizione.
Il suo libero arbitrio.