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Si tratta quì di una fiaba, ma sarebbe meglio definirlo un mito, uno dei miti del popolo islandese.
E’ tratto da “Fiabe Islandesi” ed. Iperborea.
La fiaba racconta, in sintesi, che un giorno Dio andò a fare visita ad Adamo ed Eva i quali gli mostrarono i loro figli che a Dio parvero molto promettenti.
Poi chiese ad Eva se avessero altri figli ma Eva , vergognandosi di mostrarli a Dio in quanto non li aveva ancora lavati e quindi li aveva nascosti, rispose di no.
Dio che lo sapeva disse: “Ciò che viene nascosto a me sarà nascosto agli uomini”.
E così quei bambini diventarono subito invisibili a tutti e andarono a vivere tra le colline.
Da loro derivarono gli elfi mentre gli esseri umani discesero dai bambini che Eva aveva mostrato a Dio.
Gli esseri umani non possono vedere gli elfi , a meno che non siano gli elfi a volerlo, perché loro possono vedere gli uomini e fare in modo di essere visti.
La fiaba, che racconta la genesi del popolo nascosto rappresenta in modo pittoresco la presunta genesi dei contenuti inconsci del Sé (nella fiaba chiamati “elfi”) , i quali non possono essere visti dagli esseri umani a meno che non siano proprio quei contenuti a fare in modo di essere visti (per esempio nei sogni, per esempio nelle loro rappresentazioni psicosomatiche, comportamentali o nevrotiche, ecc.).