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Secondo Bachofen ci fu un tempo una specie di società di promiscuità primitiva e di sessualità libera.

Una primordiale fase eteristica, ovvero di libera promiscuità sessuale, interpretando in questo modo l’antico rito della prostituzione sacra.

Uno stato d’essere che molto assomiglia a quello attuale degli animali selvatici i quali da adulti non ricordano e non riconoscono come tali le rispettive madri.

Uno stato nel quale la coscienza non ha ancora raggiunto la condizione evolutiva che possa farla assimilare ad una coscienza umana.

Quando l’evoluzione della coscienza raggiunge uno stadio assimilabile a quello umano inizia una condizione di sviluppo matrilineare nel quale gli adulti cominciano a ricordare ed a riconoscere le rispettivi madri e cessa quindi quella condizione di promiscuità sessuale.

Comincia forse a questo punto una condizione nella quale la coscienza materna fa da ponte ai contenuti istintuali dei figli consentendo ad essi il transito verso la loro coscienza.

Ed innescando quindi il loro processo spontaneo di crescita psichica.

Nulla di diverso insomma rispetto a ciò che accade oggi nel rapporto psichico tra la madre ed i cuccioli degli animali selvatici.

Condizione indispensabile affinchè ciò potesse avvenire era che la madre avesse a sua volta sviluppato un suo processo di crescita psichica, che il suo inconscio fosse liberato e che la sua funzione intuizione si fosse già sviluppata.

E’ una fase della evoluzione umana nella quale, forse, predomina l’affettività e l’amore materno, essendo il padre assente e lontano impegnato nel procurare cibo con la caccia. 

Subentra a questa fase la pastorizia e l’agricoltura e l’organizzazione sociale patrilineare.

Con il conseguente asservimento di donne e figli al lavoro.

E’ possibile che cominci da qui la condizione psichica della coscienza dissociata essendo venute meno le favorevoli condizioni della fase matriarcale.

E’ possibile che coadiuvino a questa fase repressiva le credenze religiose *.

In mancanza delle suddette favorevoli condizioni, psichiche e sociali, e siamo già all’attualità, i figli e le figlie, non potendo usufruire di quella antica favorevole condizione psichica materna, sviluppano invece una condizione di dipendenza nei confronti della figura materna o paterna, che non si scioglie se non quando essi abbiano sviluppato autonomamente una propria crescita psichica nella direzione della coscienza del loro Sé.

Cioè normalmente quasi MAI.

(*) A tal proposito un sogno coevo a queste riflessioni dice:”Forse una famiglia americana. Davanti ad un muro nonno, padre e figlio adolescente, davanti ad un simulacro religioso, recitano in yiddish una preghiera. Il ragazzo sbaglia a volte,  pronuncia e parole della preghiera, ed  il nonno ed il padre lo correggono. Lontano sul prato altri familiari.

Come si è osservato la fase repressiva dello sviluppo sociale e psichico patrilineare poteva ben essere coadiuvata da credenze religiose.

     (scritto il 7/2/23)

 

 

 

 

 

 


 

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