Con questa definizione metaforica si intende definire in psicoanalisi una condizione psichica nella quale l’individuo ha completamente  integrato nella propria coscienza tutti i contenuti, in piccola parte rimossi ed nella maggior parte mai integrati, del proprio inconscio grazie al grande processo di mutamento che l’interpretazione intuitiva dei contenuti simbolici dei sogni (ma anche dei comportamenti, degli eventi, ecc.) porta avanti nella coscienza stessa.

La definizione richiama il frammento n.56 di Eraclito (uno che aveva capito molto della psiche umana):”L’anima secca è di tutte la migliore e più saggia”.

Questo frammento parrebbe essere in contraddizione con il precedente n. 54: “Piacere delle anime è diventare umide”.

Questo frammento insieme al precedente sembra invece dire che il desertificare,inaridire , il proprio inconscio a causa di una coscienza potentemente ostile che lentamente ne uccide i contenuti vitali crea un altrettanto potente bisogno di “umidificazione” cioè di nuovi contenuti vitali che riempiano l’inconscio e che partendo da qui rendano possibile un processo di crescita che porti allo “essiccamento” di quell’inconscio nel senso prima descritto.

 

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