Nella parte della terapia operata dal transfert è la Natura che cura.
E’ la Natura che cura la psiche ferita dell’altro nella parte più profonda di essa dove più ha colpito e ferito un imprinting parentale infantile ostile .
Laddove quell’imprinting più profondamente e più originariamente ha portato le sue ferite castranti.
In pratica nella parte più iniziale del percorso di crescita psichica che quell’imprinting ferocemente ha fatto abortire.
La terapia del transfert cura ora quelle ferite a prescindere dalla competenza dell’analista che si deve limitare ad assistere in consapevolezza il procedere di un processo che egli può solo osservare ed accompagnare.
La saggezza della Natura trova ogni volta il modo per portare le sue informazioni alla psiche dell’altro contribuendo al mutamento risanatore.
L’analista è nel corso del processo una specie di tramite inerte.
Egli mette a disposizione del processo il proprio inconscio liberato e la propria fisicità e lascia che il transfert curi l’avanzare del processo.
Come già si è scritto informazioni provenienti dall’inconscio del paziente transitano per lì inconscio liberato e ricettivo dell’analista (ed è grazie a questo che egli può attraverso i propri sogni seguire l’avanzare del processo relativo al paziente).
Il dialogo spontaneo , a molti livelli alcuni inconsci, con il paziente trasferisco quelle informazioni alla coscienza dello stesso lentamente mutandola .
Nella direzione della individuazione di sé.
Quando nel corso del processo di crescita del paziente cominciano ad apparire simboli che rappresentano il suo inconscio ed il suo Animus (o la sia Anima) significa che l’individuazione di essi da parte di quella coscienza è prossima.