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E’ possibile che nella fase di transizione tra la fase matrilineare delle antiche società e la fase patrilineare (cioè il passaggio dal periodo della caccia e dell’assenza del padre ed il successivo periodo della pastorizia e dell'agricoltura e quindi della presenza del padre) abbia determinato un radicale blocco dei processi di crescita spontanei.
Nella fase in cui erano solo le madri ad occuparsi della crescita dei figli, e come sostiene Bachofen prevalevano l'affettività e l'amore materno, i processi di crescita psichica si sviluppavano normalmente esattamente come oggi si sviluppano spontaneamente tra la madre ed i cuccioli delle altre specie animali.
La fase di passaggio, sociale e parentale definita patrilineare, ha introdotto nella società la forza fisica, il senso della proprietà, forse la brutalità e l'aggressività nonché una gerarchizzazione tra padre e figli e tra i generi ai fini dell’asservimento nel lavoro.
Si potrebbe ipotizzare che inizia da qui la fase dissociativa delle coscienze che dura fino ad oggi.
Questa condizione psichica generalizzata di dissociazione da sé ha prodotto e produce inevitabilmente la nascita dei miti e delle mitologie nonché dei linguaggi simbolici.
Linguaggi che, tutti, metadicono ben altro rispetto a ciò che appare.
Nasce ciò che non esisteva prima perché prima non era necessario che esistesse (dato lo sviluppo spontaneo delle coscienze di sè): Nasce cioè l’inconscio.
Ed, insieme a ciò che è inconscio, nascono i linguaggi simbolici che rappresentano simbolicamente ciò che la coscienza non ha più potuto capire in sé stessa come invece accadeva nella fase (presumibilmente felice) dello stato matrilineare.
(scritto il 8/2/23)